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Un bellissimo racconto di sofferenza e affetto, dolore gridato e amore sussurrato. Bergman ha il potere di emozionare con le sole immagini e i piccoli insistenti rumori, ad alcuni le sue opere possono sembrare prolisse, a me invece suscitano un fascino straordinario, e dalle inquadrature si nota un amore incondizionato del Cinema da parte del regista.
Una storia di amore fraterno: la povera Agnese ci tiene moltissimo all’affetto reciproco delle sorelle, e tornerà perfino dal regno dei morti per provare a riconciliare le due sorelle Maria e Karin. Entrambe sono chiuse, egoiste, e neppure per Agnese cercheranno di rimanere in armonia.
Il primo Bergman a colori che vedo: forse il suo colore preferito è il rosso?